IL VOSTRO SPAZIO
NEL MIO BLOG
rubrica letteraria e culturale, dal 19 marzo 2014
*
Oggi la rubrica Tacuìn vuole presentarvi un autore esordiente giovanissimo, Jacopo Delia.
Suo è "L'ANGELO OSCURO" (0111 Edizioni), un urban fatasy che invita a riflettere su temi delicati e tragici ma, purtroppo, all'ordine del giorno. L'elemento fantastico serve a Jacopo per raccontarci una storia che va al di là della storia fine a se stessa: c'è un messaggio nascosto tra le righe.
Chi può davvero decidere quale sia la giusta punizione?
Forse un angelo (oscuro) ...
Suo è "L'ANGELO OSCURO" (0111 Edizioni), un urban fatasy che invita a riflettere su temi delicati e tragici ma, purtroppo, all'ordine del giorno. L'elemento fantastico serve a Jacopo per raccontarci una storia che va al di là della storia fine a se stessa: c'è un messaggio nascosto tra le righe.
Chi può davvero decidere quale sia la giusta punizione?
Forse un angelo (oscuro) ...
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Nato a Reggio Emilia il 19 marzo 1992, vive in un piccolo
paese fra le colline parmensi. Ha studiato al liceo scientifico e ora
frequenta l’università di Scienze Motorie di Parma. Ha un’ infinita passione per l’arte
e per la musica, infatti ha suonato in diversi gruppi e ora ne sta facendo
nascere uno nuovo. “L’Angelo Oscuro” è il suo romanzo d’esordio.*
SEGUILO SU:
Ciao
Jacopo! Benvenuto! Come mi hai fatto notare, sei nato lo stesso giorno della
mia rubrica Tacuìn. Dunque, non potevi proprio mancare. Innanzitutto, come
leggiamo dalla tua biografia, sei giovanissimo. Parlaci un po’ di te: chi è
Jacopo Delia? Crescere in un piccolo paese in mezzo alla natura ha influenzato,
in qualche modo il tuo carattere e il tuo modo di vedere le cose?
Ciao, Irene, ti ringrazio tanto per lo
spazio che mi hai concesso! Sono un ragazzo piuttosto riservato che ama avere
propri spazi quando ha bisogno di riflettere. Per questo, una dimensione come
quella del paese in cui vivo mi permette di isolarmi dal caos cittadino e dare sfogo
alla mia creatività.
Frequenti
Scienze Motorie e, parallelamente, coltivi le passioni per l’arte, la musica e
la scrittura. Quando hai cominciato a scrivere? Cosa vuoi fare “da grande”?
Invento e scrivo storie da quando ero
piccolo. A dire la verità, si è sempre trattato di piccole idee che non
trovavano una conclusione. È accaduto quando avevo diciotto anni che nella mia
mente hanno cominciato a delinearsi idee più precise, che hanno permesso al mio
primo romanzo di nascere. Da allora, la scrittura è diventata una parte
fondamentale della mia vita; un’indescrivibile passione che vorrei tanto
trasformare in una professione a tempo pieno.
Tra
le tue passioni c’è, appunto, quella per la musica. Vuoi parlarcene un po’? Che
cosa suoni? E’ un caso che la musica sia una delle protagoniste, sin dalle
prime righe, del tuo romanzo? Penso ad esempio all’importanza che hai voluto dare
all’immagine dello stereo (citando poi i Nightwish) e al fatto che uno dei
personaggi principali, Anastasia, sia proprio una cantante dalla voce sorprendente.
Ho iniziato a suonare la chitarra quando
avevo tredici anni, appassionato dal sogno di provare le stesse emozioni
vissute dalle stelle del rock che tanto adoravo. La musica ha sempre fatto
parte della mia vita ed io la amo quasi quanto amo scrivere; ascoltarla ha
sempre fatto nascere in me immagini sovrannaturali e misteriose, che non sono
mai riuscito a tenere rinchiuse nella mia mente e a cui ho dato sfogo soltanto scrivendo
i miei romanzi. In questo romanzo è l’ispirazione derivata dalla musica a dare
vita alle scene più sorprendenti e, come hai notato, è proprio Anastasia, con
la sua voce e il suo carattere trasandato, a rappresentare l’emblema di questa
passione.
Veniamo
dunque al tuo romanzo d’esordio “L’angelo oscuro”. E’ stato inserito dalla 0111
Edizioni nel genere “Urban Fantasy”. Vuoi spiegare ai nostri lettori cosa
significa “Urban Fantasy” e perché il tuo romanzo rientra in questo genere?
Il genere “Urban fantasy” si riferisce a
quei romanzi che presentano all’interno elementi fantastici, non appartenenti
alla realtà, ma inseriti in un contesto contemporaneo e cittadino. “L’angelo
oscuro” ne fa parte in quanto presenta situazioni innaturali, fantasiose, ma è
comunque ambientato ai giorni nostri e tratta vari aspetti e tematiche della
società attuale.
La
vicenda che narri ha certamente del “fantasy” ma, alla base, tratta temi
difficili e delicati, come la violenza sulle donne e il suicidio. Come è nata
in te l’idea di questa storia? Secondo quali criteri hai scelto poi il modo di
narrarla? Non essendo argomenti semplici, immagino tu abbia cercato di
affrontarli nel modo più rispettoso possibile.
L’idea è nata quando ho visto al
telegiornale la notizia che parlava di un uomo che aveva violentato una ragazza
ed era rimasto impunito. In quel momento ho sentito in me un sentimento di
profonda ingiustizia, sconcertato al pensiero che un simile gesto non avesse
portato ad alcuna conseguenza. Hai ragione, non sono argomenti semplici ed io
certo non volevo parlare “alla pancia” delle persone, ma solo portarle a
riflettere sulle profonde ferite che queste violenze lasciano nell’anima delle
vittime.
Perché
hai voluto mettere nero su bianco questa storia? Ho come l’impressione che sia
una velata critica alla società attuale, dove i crimini restano spesso
impuniti.
Hai ragione. Si tratta effettivamente di
una critica a una società che troppo spesso lascia in secondo piano le esigenze
degli individui, a causa di tempi processuali lunghissimi che rischiano di
prendere in considerazione le ragioni delle vittime quando ormai è troppo
tardi.
Altri
temi centrali del tuo romanzo sono la vendetta e la giustizia. Credi che la
vendetta sia necessaria per fare giustizia? Nella società attuale pensi ci sia
bisogno di un “giustiziere” come il protagonista de “L’angelo oscuro”?
Nel mio romanzo chi rende giustizia alle
vittime delle violenze è un angelo con poteri sovrannaturali, che sente la
malvagità delle persone. Per questo, ovviamente, è impossibile pensare che nel
mondo reale la giusta soluzione al problema sia “farsi giustizia da soli”, in
quanto non sempre è facile sapere da subito che cosa sia questa “giustizia”.
Inoltre, è lo stesso protagonista a rendersi conto col passare del tempo che la
vendetta non può restituire alle persone ciò che hanno perduto.
Da
lettore, per quale motivo compreresti il tuo libro?
Penso che sia un romanzo che non si
limita a narrare una storia fantastica fine a se stessa, ma cerchi, attraverso
i suoi protagonisti e la sua drammaticità, di fare scattare nella mente di chi
legge una sorta di piccola riflessione su ciò che ci circonda e su ciò che
accade. Per me, come lettore, amo imbattermi in un libro che abbia in sé qualcosa
di più oltre la storia, qualcosa che emerge tra le righe e si coglie grazie a
piccole sfumature presenti nella narrazione.
Jacopo,
penso ci siano tanti giovani come te con lo stesso sogno di pubblicare un libro.
Tu ce l’hai fatta. Cosa ti senti di consigliare a un autore esordiente con un
libro chiuso nel cassetto? La tua esperienza con la 0111 Edizioni è stata
positiva? Raccontaci un po’ …
Ciò che mi sento di consigliare è di
avere molta pazienza, di curare la propria opera nel miglior modo possibile e,
soprattutto, di evitare i malsani contatti con le case editrici a pagamento.
Nel mio caso, sono stato fortunato ad imbattermi in una casa editrice come la
0111 Edizioni: trovare qualcuno che apprezza ed è disposto a pubblicare il tuo
libro senza contributo porta una soddisfazione che è difficile spiegare. Con la
sua attenzione e disponibilità, questa casa editrice è riuscita a farmi sentire
tranquillo, consapevole che il mio romanzo era finito in buone mani.
Riguardo
la promozione come ti stai muovendo?
La promozione, come un buon editing, è
una parte fondamentale se si vuole vendere il proprio libro in tante librerie.
Avendo pubblicato da poco e non avendo alcuna esperienza in materia, sto
lentamente entrando nell’ottica e imparando molte cose: per ora ho ottenuto due
articoli sulla Gazzetta di Parma, ho fatto una presentazione con molti presenti
e in programma, nei prossimi mesi, ne dovrò mettere in atto almeno altre due. Un
altro buon metodo è quello di utilizzare i social network (mi sono infatti
messo su twitter) e ho creato una pagina Facebook, ma purtroppo mi sono accorto
che per gestire certe pagine, come per i blog, è necessaria una costanza che io
non possiedo. Per questo, per il momento ho intenzione di procedere per vie più
tradizionali.
Hai
già altri libri pronti per la pubblicazione? Vuoi anticiparci qualcosa?
Ho già terminato altri due romanzi e sono
entrambi in fase di revisione. Al momento ne sto scrivendo un quarto,
mantenendomi sempre su un genere che tratta elementi fantastici e si focalizza
con grande attenzione sulla psicologia e i sentimenti dei personaggi. Sulla
base di ciò, le mie opere spazieranno dalla narrazione di storie tragiche a
toni più leggeri, che riescano a far scaturire nel lettore un piccolo sorriso
nel bel mezzo dell’inquietudine.
Grazie
Jacopo, ti auguro di riuscire a realizzare tutti i tuoi progetti.
*(La biografia è stata fornita dall'autore)
*INTERVISTA A CURA DI IRENE PAMPANIN E DESTINATA IN VIA ESCLUSIVA ALLA RUBRICA TACUìN. E' VIETATA OGNI RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DELLA STESSA.
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